IMPLANTOLOGIA

Carico immediato

Il carico immediato permette di posizionare alcuni impianti dentali e di posizionare subito dopo (entro 24 ore) una protesi fissa, senza quindi aspettare i due o tre mesi di guarigione.

Questa pratica clinica sostituisce la tecnica dell'implantologia a carico differito, che fino a pochi anni fa era una delle pratiche più utilizzate in odontoiatria.

La differenza più importante consiste nell'inserimento degli impianti all’interno delle ossa mascellari o mandibolari del paziente, che nel caso del carico differito bisognava attendere un periodo variabile dai tre ai sei mesi per l’applicazione                                                                          della protesi vera e propria.

Carico immediato moderno - innovazione e tendenza del mercato

L'aumento globale dei problemi di edentulismo totale o parziale collegato all'aumento dell'età media nei paesi più sviluppati e non solo, come certificato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, mentre da un lato denota il fallimento almeno parziale delle metodiche preventive dall'altro porta ad un aumento della richiesta di sostituzione totale della dentatura compromessa.

Tutto ciò si unisce, almeno nel mondo occidentale, a richieste di trattamenti pur invasivi ma rapidi e indolori.

Le soluzioni più moderne prevedono un trattamento abbastanza simile tra le due arcate.

Gli impianti, se necessario, si inseriscono non paralleli tra loro ma con una inclinazione di circa 30° allo scopo di evitare i forami mentali nell'arcata inferiore e i seni mascellari nell'arcata superiore: l'obiettivo è ottenere una buona stabilità primaria degli impianti (necessaria anche per il carico immediato) anche in assenza di struttura idonea nelle zone posteriori evitando trattamenti più complessi con innesti di osso.

Il posizionamento disparallelo/inclinato prevede necessariamente una componentistica del sistema implantare che permetta successivamente la protesizzazione degli impianti disparalleli.

Infatti per gli impianti inclinati è prevista un protesizzazione con doppio moncone, un primo inclinato rispetto all'asse lungo dell'impianto (generalmente di 17°, 30° o addirittura 40-45°) ed un secondo in asse con l'emergenza del primo.